Il 6 marzo 2021 assemblea in streaming

Il nuovo “Instrumentum laboris”

“Il Sinodo non è mai stato rinviato”. Certamente è messo alla prova, a causa della pandemia ma “come in un movimento carsico”, ha continuato a essere presente, tenendo conto dell’attuale situazione, “che non va accantonata ma presa in considerazione come segno dei tempi”. Il Sinodo è occasione di rinascita e orientamento su strade nuove”. Dopo aver guardato, con prospettiva umana, allo “stato di salute” della Chiesa, questo è il tempo, alla luce della Parola di Dio, di “guardare a orizzonti nuovi, sperimentando la consolazione del Signore”. Con queste parole il Vescovo Mons. Oscar Cantoni il 6 marzo scorso ha concluso la lectio divina sull’episodio della Trasfigurazione  che ha aperto l’assemblea sinodale: la prima del 2021 ancora una volta da remoto, in streaming, a causa delle restrizioni necessarie per contenere la diffusione del Coronavirus. Il lavoro del Sinodo, così come deciso, di fatto all’unanimità nei mesi scorsi, si plasma e si ripensa, tenendo conto della mutata situazione della società e della Chiesa, nella nostra diocesi come nel resto del mondo.

Sabato scorso ai circa 300 sinodali è stato consegnato il nuovo Instrumentum laboris dopo la decisione di restringere gli ambiti del confronto da cinque (comunità cristiana, famiglia, presbiteri, giovani, poveri) a uno solo (la comunità cristiana, che dei cinque il più ampio e quindi onnicomprensivo anche degli altri ambiti) e una volta raccolti e armonizzati i contributi dai diversi circoli territoriali, il Sinodo segna ora una nuova ripartenza.

“Il nuovo Instrumentum laboris – ha sottolineato don Stefano Cadenazzi, segretario generale del Sinodo – si presenta notevolmente più breve rispetto al precedente ed è strutturato in due parti. La prima, suddivisa in 3 capitoli e 22 paragrafi, costituisce il nucleo fondativo, di matrice biblica e teologica, e si prefigge di indicare tre direzioni pastorali che emergono dai lavori del Sinodo in questi anni: il bisogno vitale di radicarsi nella Misericordia di cui la Chiesa è anzitutto destinataria; la necessità di crescere nella comunione, dono di Dio e nostra responsabilità, l’urgenza della missione evangelizzatrice oggi, in contesti sempre nuovi e in rapida evoluzione”.

La seconda parte (62 tesi) prende in esame nove ambiti: vita nello Spirito, comunione, missione, iniziazione alla fede, formazione, testimonianza nel mondo (scuola, politica, società, sanità, mass-media e comunicazione), ordine e matrimonio, giovani e poveri.

Ora i sinodali sono chiamati a studiare i contenuti del nuovo Instrumentum laboris, a valutarlo, a fare discernimento, ad approvare o meno le proposizioni contenute rispettando la riservatezza sui contenuti e seguendo le modalità di voto.

 

Ampia cronaca dell’assemblea sinodale di sabato 6 marzo nell’articolo di Enrica Lattanzi, di cui questo pezzo sul sito è un estratto, pubblicato da “Il Settimanale” dell’11 marzo 2021