Peregrinatio Mariae 2018 - Tirano

Rosario per la famiglia

ROSARIO PER LA FAMIGLIA  PEREGRINATIO MARIAE 2018

 

MAGNIFICAT

Dio ha fatto in me cose grandi, Lui che guarda l’umile servo
e disperde i superbi nell’orgoglio del cuore.

L’anima mia esulta in Dio mio Salvatore (2 v.). La sua salvezza canterò.

Lui onnipotente e santo, Lui abbatte i grandi dai troni
e solleva dal fango il suo umile servo.

Lui, misericordia infinita, Lui che rende povero il ricco
e ricolma di beni chi si affida al suo amore.

Lui, Amore sempre fedele, Lui guida il suo servo Israele
e ricorda il suo patto stabilito per sempre.

 

Preghiamo il santo Rosario, uniti con Maria, Madre della Chiesa e Regina della Famiglia, a partire dalla Parola di Dio e dall’insegnamento della Chiesa nella Esortazione Apostolica di papa Francesco “Amoris laetitia” (la gioia dell’amore)

 

Primo mistero

L’ATTESA E LA NASCITA DI GESÙ:             LA GIOIA DELLA VITA

Lc 1 e 2

30L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. 38Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E l’angelo si allontanò da lei.

4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

AL 166. La famiglia è l’ambito non solo della generazione, ma anche dell’accoglienza della vita che arriva come dono di Dio. Ogni nuova vita «ci permette di scoprire la dimensione più gratuita dell’amore, che non finisce mai di stupirci. È la bellezza di essere amati prima: i figli sono amati prima che arrivino». Questo riflette il primato dell’amore di Dio che prende sempre l’iniziativa, perché i figli «sono amati prima di aver fatto qualsiasi cosa per meritarlo». Tuttavia, «tanti bambini fin dall’inizio sono rifiutati, abbandonati, derubati della loro infanzia e del loro futuro. Qualcuno osa dire, quasi per giustificarsi, che è stato un errore farli venire al mondo. Questo è vergognoso!

 

Invocazione

 

Maria, tu che hai risposto “eccomi” all’annuncio dell’angelo, aiutaci ad accogliere sempre la vita, anche quando non conosciamo o comprendiamo il disegno di Dio su di noi. Liberaci dalla nostra pretesa di controllare ogni aspetto della vita e aiutaci a rimetterci fiduciosi nelle braccia del Padre, senza lasciarci imprigionare dalle nostre paure. Fai in modo che ogni famiglia e ogni coppia che apre le porte alla vita trovi sempre nelle nostre comunità il sostegno e l’aiuto di cui ha bisogno. C. e L.

 

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Secondo mistero

LA FUGA IN EGITTO:                                          LA FAMIGLIA ESULE

Mt 2

 

13Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo”.14Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall’Egitto ho chiamato mio figlio.

16Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.

 

AL 46. Le migrazioni «rappresentano un altro segno dei tempi da affrontare e comprendere con tutto il carico di conseguenze sulla vita familiare». L’ultimo Sinodo ha dato una grande importanza a questa problematica, affermando che «tocca, con modalità differenti, intere popolazioni, in diverse parti del mondo. La Chiesa ha esercitato in questo campo un ruolo di primo piano. La necessità di mantenere e sviluppare questa testimonianza evangelica (cf. Mt 25,35) appare oggi più che mai urgente. […] La mobilità umana, che corrisponde al naturale movimento storico dei popoli, può rivelarsi un’autentica ricchezza tanto per la famiglia che emigra quanto per il paese che la accoglie. Altra cosa è la migrazione forzata delle famiglie, frutto di situazioni di guerra, di persecuzione, di povertà, di ingiustizia, segnata dalle peripezie di un viaggio che mette spesso in pericolo la vita, traumatizza le persone e destabilizza le famiglie. L’accompagnamento dei migranti esige una pastorale specifica rivolta alle famiglie in migrazione, ma anche ai membri dei nuclei familiari rimasti nei luoghi d’origine. Ciò deve essere attuato nel rispetto delle loro culture, della formazione religiosa ed umana da cui provengono, della ricchezza spirituale dei loro riti e tradizioni, anche mediante una cura pastorale specifica.

 

Invocazione

Maria,  accanto al tuo sposo Giuseppe hai vissuto paure e incertezze del migrare. A te affidiamo tutti coloro che sono costretti a lasciare le proprie case e gli affetti, tutte le famiglie divise da partenze disperate, tutte le persone che cercano speranza in nuove terre, i piccoli indifesi che affrontano viaggi disumani.

Tu che sei Madre, insegnaci a riconoscere come fratelli tutti i migranti che giungono a noi, aiutaci a renderci prossimi.

Guardando alla tua fiducia grande, preghiamo affinché non ci lasciamo abbattere dalle situazioni difficili, continuiamo ad accogliere, a rimanere umani e mai indifferenti, ad avere uno sguardo di speranza e a costruire insieme progetti di bene per le persone. GR. F.

 

 

 

 

 

 

Terzo mistero

LA VITA QUOTIDIANA DI NAZARETH: LA SFIDA EDUCATIVA

Lc 2

 

39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

41I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. 43Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 46Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. 47E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. 49Ed egli rispose loro: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. 50Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

51Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. 52E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

 

AL 276. La famiglia è l’ambito della socializzazione primaria, perché è il primo luogo in cui si impara a collocarsi di fronte all’altro, ad ascoltare, a condividere, a sopportare, a rispettare, ad aiutare, a convivere. Il compito educativo deve suscitare il sentimento del mondo e della società come “ambiente familiare”, è un’educazione al saper “abitare”, oltre i limiti della propria casa. Nel contesto familiare si insegna a recuperare la prossimità, il prendersi cura, il saluto. Lì si rompe il primo cerchio del mortale egoismo per riconoscere che viviamo insieme ad altri, con altri, che sono degni della nostra attenzione, della nostra gentilezza, del nostro affetto. Non c’è legame sociale senza questa prima dimensione quotidiana, quasi microscopica: lo stare insieme nella prossimità, incrociandoci in diversi momenti della giornata, preoccupandoci di quello che interessa tutti, soccorrendoci a vicenda nelle piccole cose quotidiane. La famiglia deve inventare ogni giorno nuovi modi di promuovere il riconoscimento reciproco.

 

 

 

Invocazione

 

Maria, tu che sei Madre di Nostro Signore, accompagnaci nella nostra quotidiana sfida educativa di crescita umana e cristiana. Riconoscenti del grande dono di essere genitori,  siamo chiamati a camminare ogni giorno con i nostri figli piccoli e grandi, ricordandoci che proprio l’amore incondizionato che abbiamo per loro ci porta anche a dare dei limiti, a dire dei no, sempre nel rispetto dell’unicità di ciascuno. Sostienici nell’essere testimoni credibili e appassionati capaci di trasmettere i valori e la fede, di insegnare responsabilità e generosità. Aiutaci a far sì che il nostro percorso educativo avvenga nella gioia e nell’accoglienza, disponendoci sempre ad ascoltare con il cuore perché la famiglia possa essere davvero quel raggio di luce con cui la hanno descritta i nostri bambini. M.C. e L.

 

Quarto mistero

LA CROCE DI GESÙ:                                         L’ORA DELLA PROVA

Gv 19

 

25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. 27Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

28Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: “Ho sete”. 29Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: “È compiuto!”. E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

 

AL 317. Se la famiglia riesce a concentrarsi in Cristo, Egli unifica e illumina tutta la vita familiare. I dolori e i problemi si sperimentano in comunione con la Croce del Signore, e l’abbraccio con Lui permette di sopportare i momenti peggiori. Nei giorni amari della famiglia c’è una unione con Gesù abbandonato che può evitare una rottura. Le famiglie raggiungono a poco a poco, «con la grazia dello Spirito Santo, la loro santità attraverso la vita matrimoniale, anche partecipando al mistero della croce di Cristo, che trasforma le difficoltà e le sofferenze in offerta d’amore».

 

 

 

Invocazione

Maria, tu che hai vissuto la prova di stare sotto la croce di tuo figlio Gesù, sostienici nel portare le nostre piccole o grandi croci. Per ciascuno di noi sono diverse: non riuscire a realizzare un sogno che abbiamo coltivato, non accettare le nostre reciproche disattenzioni, dimenticarci di dedicarci il tempo necessario, i problemi di lavoro, il mutuo da pagare, le malattie da affrontare, le incomprensioni e le separazioni, la morte delle persone care. Aiutaci a non scoraggiarci di fronte alle fatiche quotidiane e alla sofferenza e a lasciarci illuminare dall’Amore che Gesù ci ha donato dalla croce. L. e M.

 

Quinto mistero

MARIA NEL CENACOLO:                                   LA NUOVA FAMIGLIA DI GESÙ

 

Atti degli Apostoli, 1 e 2

 

12Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. 13Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. 14Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.

 

1 Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. 3Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, 4e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.

 

AL 325. Nessuna famiglia è una realtà perfetta e confezionata una volta per sempre, ma richiede un graduale sviluppo della propria capacità di amare. C’è una chiamata costante che proviene dalla comunione piena della Trinità, dall’unione stupenda tra Cristo e la sua Chiesa, da quella bella comunità che è la famiglia di Nazareth e dalla fraternità senza macchia che esiste tra i santi del cielo. E tuttavia, contemplare la pienezza che non abbiamo ancora raggiunto ci permette anche di relativizzare il cammino storico che stiamo facendo come famiglie, per smettere di pretendere dalle relazioni interpersonali una perfezione, una purezza di intenzioni e una coerenza che potremo trovare solo nel Regno definitivo. Inoltre ci impedisce di giudicare con durezza coloro che vivono in condizioni di grande fragilità. Tutti siamo chiamati a tenere viva la tensione verso qualcosa che va oltre noi stessi e i nostri limiti, e ogni famiglia deve vivere in questo stimolo costante. Camminiamo, famiglie, continuiamo a camminare! Quello che ci viene promesso è sempre di più. Non perdiamo la speranza a causa dei nostri limiti, ma neppure rinunciamo a cercare la pienezza di amore e di comunione che ci è stata promessa.

 

Invocazione

O Maria, Madre delle Nostre comunità, aiutaci a riscoprire nella vita che viviamo ogni giorno con gli altri il luogo del perdono e della festa, per essere “ un cuor solo e un’anima sola”. Donaci il coraggio e l’umiltà di metterci al servizio dei fratelli, di andare incontro a chi si vorrebbe allontanare, di mettere in risalto il molto che ci unisce e non il poco che ci divide. Fa’ che la nostra comunità pastorale sia una famiglia di famiglie, dove ognuno si sforza di comprendere, perdonare, aiutare e condividere. Dove l’unica legge che ci unisce sia l’Amore reciproco. D. e L.

 

Preghiera alla Santa Famiglia (AL 325)

Gesù, Maria e Giuseppe,

in voi contempliamo

lo splendore del vero amore,

a voi, fiduciosi, ci affidiamo.

 

Santa Famiglia di Nazaret,

rendi anche le nostre famiglie

luoghi di comunione e cenacoli di preghiera,

autentiche scuole di Vangelo

e piccole Chiese domestiche.

 

Santa Famiglia di Nazaret,

mai più ci siano nelle famiglie

episodi di violenza, di chiusura e di divisione;

che chiunque sia stato ferito o scandalizzato

venga prontamente confortato e guarito.

Santa Famiglia di Nazaret,

fa’ che tutti ci rendiamo consapevoli

del carattere sacro e inviolabile della famiglia,

della sua bellezza nel progetto di Dio.

 

Gesù, Maria e Giuseppe,

ascoltateci e accogliete la nostra supplica.

Amen.

 

 

AVE MARIA (Verbum Panis)

A – ve Maria, A – a – ve.

A – ve Maria, A – a – ve.

Donna dell’attesa e madre di speranza, ora pro nobis.

Donna del sorriso e madre del silenzio, ora pro nobis.

Donna di frontiera e madre dell’ardore, ora pro nobis.

Donna del riposo e madre del sentiero, ora pro nobis.

A – ve Maria, A – a – ve.

A – ve Maria, A – a – ve.

Donna del deserto e madre del respiro, ora pro nobis.

Donna della sera e madre del ricordo, ora pro nobis.

Donna del presente e madre del ritorno, ora pro nobis.

Donna della terra e madre dell’amore, ora pro nobis.

A – ve Maria, A – a – ve.

A – ve Maria, A – a – ve