Celebrazione di chiusura dell'XI Sinodo diocesano

Le parole del Delegato

Intervento conclusivo di don Stefano Cadenazzi

delegato dell’XI Sinodo della diocesi di Como

Cattedrale di Como – 4 giugno 2022

 

«Noi ti lodiamo, Dio».

La celebrazione odierna, a compimento dell’XI Sinodo della Chiesa di Como, si chiuderà con il nostro canto di lode a Dio, con il rendimento di grazie per l’esperienza vissuta in questi cinque anni.

Un cammino di Chiesa, entusiasmante e faticoso, che ci vede oggi giungere ad un traguardo importante, per riprendere subito con slancio e impegno il percorso lasciandoci ammaestrare dal Signore e da questa stessa esperienza.

Desidero richiamare alcuni passaggi significativi di quanto abbiamo vissuto, dopo l’indizione del Sinodo nella solennità di Sant’Abbondio dell’anno 2017.

Voglio innanzitutto ricordare l’impegno profondo, vissuto in spirito di comunione, da parte dei membri della Commissione preparatoria, che negli ultimi mesi del 2017 e nei primi mesi del 2018 hanno predisposto quanto necessario e, in modo particolare, lo Strumento per la Consultazione affidato a tutta la Diocesi il 6 giugno 2018, alla presenza dell’Arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini. Da tale strumento è derivato un coinvolgimento ampio della nostra realtà, che ha prodotto una notevole quantità di risposte alla consultazione: materiale che ha costituito la base di partenza del nostro cammino e che potrà continuare ad essere un riferimento importante anche per le scelte future. Questa fase di consultazione è stata accompagnata dall’affidamento costante a Maria, Madre di Misericordia, in modo particolare con il pellegrinaggio diocesano a Lourdes e con l’esperienza della peregrinatio Mariae con la statua della Beata Vergine di Gallivaggio.

Dal mese di aprile dell’anno 2019 hanno iniziato il loro lavoro le Commissioni formate dai futuri sinodali, per compiere un primo discernimento sul materiale pervenuto e redigere, con l’apporto dei referenti, il primo Instrumentum laboris, consegnato all’Assemblea sinodale nella solenne apertura del Sinodo il 12 gennaio 2020, qui in Cattedrale.

Il ricordo di questi primi passi non vuole essere solo una cronistoria, ma l’attestazione della volontà di tutta la nostra Chiesa e di coloro che sono stati chiamati a rappresentarla nell’Assemblea, di vivere un’esperienza profonda di comunione, nel desiderio di attuare quello stile sinodale che deve caratterizzare la Chiesa stessa.

Come sappiamo, il cammino iniziato solennemente a gennaio 2020 e continuato nella prima sessione dell’Assemblea nel mese di febbraio, ha poi dovuto interrompersi per la pandemia e, nella ripartenza, ha dovuto tenere conto della situazione contingente, portando a dilatare i tempi e a modificare più volte i nostri progetti. Anche dentro questa tempesta, come ricordato da Papa Francesco a tutta la Chiesa e dal nostro Vescovo nell’Assemblea online del mese di novembre 2020, il Signore ci ha guidati e confortati e lo Spirito ha suggerito la strada da percorrere, attraverso un processo di essenzializzazione che provasse a tenere in considerazione la realtà inaspettata che siamo stati chiamati a vivere e le conseguenze che ha portato, ulteriore testimonianza di un cambiamento di epoca in cui siamo coinvolti. Ciò che non cambia è la fedeltà del Signore, Misericordia infinita, come testimoniato dal dono di vita di don Roberto Malgesini e dalla beatificazione di suor Maria Laura Mainetti. La loro testimonianza è stata di esempio e di sostegno a tutti i sinodali, che si sono lasciati coinvolgere in questa ultima fase attraverso l’impegno capillare e diffuso dei Circoli territoriali e la disponibilità costante e feconda dei facilitatori degli stessi Circoli.

Ora, dopo le dodici sessioni dell’Assemblea sinodale che abbiamo vissuto in questi due anni, consegniamo al vescovo Oscar il frutto di questo cammino: il Documento Finale, con le proposizioni approvate dai due terzi dell’Assemblea nella sessione del 21 maggio u.s. Esso non ha valenza normativa, ma costituisce un punto di arrivo, che diventa, nell’ ottica del servizio, un punto di partenza perché sia il Pastore della nostra Chiesa a indicarci, con l’aiuto di questo Documento e di tutta la storia sinodale, le vie che lo Spirito suggerisce per essere oggi annunciatori e testimoni della Misericordia di Dio. Tutti noi oggi viviamo con spirito di servizio evangelico questo gesto di consegna, sentendoci anche noi come gli Apostoli interpellati da Gesù per sfamare una folla immensa. Sono questi i nostri cinque pani e due pesci che affidiamo al Signore consegnando il Documento al Vescovo, nella certezza che ancora oggi è Cristo stesso a rispondere alle domande e alle attese del cuore dell’uomo, chiedendo la nostra povera collaborazione e la nostra grande fiducia: una fiducia che ci rende certi di essere sulla barca della Chiesa da Lui guidata anche in mezzo ad ogni tempesta e ci rende partecipi di questa traversata, nella concretezza della vita della nostra Chiesa diocesana e della Chiesa intera. Così il Sinodo vissuto ci inserisce pienamente nel cammino sinodale della Chiesa italiana e della Chiesa universale.

«Noi ti lodiamo, Dio».

Il nostro canto di ringraziamento sale a Dio Trinità, Misericordia infinita. Insieme vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno permesso di vivere questa esperienza di Chiesa:

  • L’intera comunità diocesana che ha risposto alla consultazione e ha sostenuto con la preghiera, la vicinanza e l’interessamento il cammino del Sinodo.
  • La comunità del Seminario, la comunità dei Servi della Carità di Nuova Olonio e la comunità di Piantedo che hanno offerto ospitalità per incontri di preparazione e di coordinamento dei lavori.
  • Le comunità parrocchiali di Sagnino e di Morbegno, dove si sono celebrate le Assemblee sinodali, e la Cattedrale che ha visto riunirsi tutto il popolo di Dio nell’apertura e, oggi, nella chiusura del Sinodo.
  • I Sinodali che hanno risposto alla chiamata del Vescovo e hanno vissuto con impegno, entusiasmo, fatica, dedizione e costanza il cammino di questi anni. Un pensiero doveroso è rivolto anche a coloro che hanno iniziato con noi questo percorso e che, nel corso di questi anni, per motivi diversi hanno lasciato l’Assemblea sinodale: vogliamo ricordare e affidare alla Misericordia i sinodali defunti; pregare per coloro che stanno vivendo prove, fatiche e malattie che non hanno loro permesso di continuare il cammino; ringraziare chi ha dovuto interrompere il proprio servizio per cambiamenti subentrati in questo tempo, sia nel ministero svolto, sia per scelte di vita, di studio e di lavoro; esprimere gratitudine a coloro che, per motivi diversi, hanno ritenuto di non continuare questa esperienza, ma hanno comunque offerto la loro testimonianza.
  • Un ringraziamento particolare ai facilitatori dei Circoli che hanno offerto il loro fondamentale contributo nel superare fatiche e difficoltà, nella ricerca della strada migliore da percorrere. Con loro ringraziamo per l’infaticabile lavoro, per lo più nascosto, la Segreteria del Sinodo; e il Consiglio di Presidenza che ha sostenuto il Vescovo nel guidare il cammino.
  • Infine, il nostro Vescovo Oscar che ha voluto questo Sinodo e lo ha guidato, confermandoci anche nei momenti più difficili, invitandoci sempre ad avere uno sguardo di apertura al mondo, indicandoci l’esempio di tanti testimoni credibili della misericordia di Dio nella storia della nostra Chiesa: testimoni della porta accanto come quelli che ci hanno accompagnato con la mostra Sui loro passi, don Roberto Malgesini, Roberto Bernasconi, la beata suor Maria Laura, il prossimo beato padre Giuseppe Ambrosoli. Certamente dobbiamo leggere come un segno della grazia divina anche il fatto che, proprio mentre si concludeva l’ultima votazione dell’Assemblea sinodale, papa Francesco desse l’annuncio della prossima canonizzazione del beato Giovan Battista Scalabrini. E leggere come un dono per la nostra Chiesa l’inattesa nomina cardinalizia.

Per tutto questo e per ogni dono di Dio, possiamo elevare a Lui la nostra lode.

La consegna del Documento Finale sarà compiuta ora da alcuni sinodali rappresentativi dei diversi ambiti di vita su cui si è concentrata la nostra attenzione per concretizzare l’annuncio e la testimonianza della Misericordia: Alice, in rappresentanza dei giovani; gli sposi Alfonso e Loredana, in rappresentanza della famiglie; Loretta, facilitatrice di uno dei venti Circoli territoriali, in rappresentanza delle comunità; don Mario, in rappresentanza dei presbiteri; Laura, in ricordo del diacono Roberto Bernasconi e del suo infaticabile impegno nella carità. Il Vescovo desidera poi lasciare a tutti i Sinodali un piccolo segno di gratitudine, che verrà consegnato in episcopio al termine della celebrazione.

 

Testo dell’intervento conclusivo del Delegato