Un’alba nuova di speranza. “Crediamo che questo sinodo sia veramente un evento dello Spirito tale da risvegliare un’alba nuova di speranza nella Chiesa, per la vita del mondo. Forse non risolveremo i problemi che ci affliggono, ma stiamo imparando ad ascoltare, a condividere, a intrecciare storie ed esperienze, a camminare insieme tra Chiese vicine a tutti i livelli per ascoltare lo Spirito in questo tempo e nei luoghi in cui il Signore ci ha posto” (Dal messaggio della delegazione italiana all’assemblea sinodale europea – Praga, 5 -12 febbraio 2023).
Il Sinodo diocesano indetto il 31 agosto 2017 stava avviandosi alla conclusone a fine 2022 e proprio in quel tempo, con la sollecitazione di papa Francesco, muoveva i primi passi il Cammino sinodale delle Chiese in Italia. Già al quinto convegno ecclesiale nazionale di Firenze nel 2015 sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” c’erano stati i primi accenni di papa Francesco a un cammino ecclesiale nuovo fatto di ascolto, di discernimento, di scelte profetiche.
Nel 2022 veniva istituito dalla Cei il Comitato nazionale del cammino sinodale presieduto dall’arcivescovo-abate di Modena-Nonantola mons. Erio Castellucci e venivano inviate le indicazioni di lavoro per la fase dell’ascolto e della narrazione (2021-2023). Le diocesi nominavano i referenti diocesani che attualmente sono 400, la maggior parte laici. Per tutti si è tenuto uno specifico incontro di formazione.
A oggi si sono tenuti tre incontri nazionali in presenza a Roma e altrettanti a distanza. Nell’imminente mese di maggio in concomitanza con l’Assemblea generale della Cei si terrà il quarto incontro per avviare la fase sapienziale (2023-2024) che, con criteri che verranno resi noti a breve, prevede la lettura spirituale delle narrazioni.
Nel 2025 si terrà la fase profetica per definire alcune scelte evangeliche che verranno condivise in un evento assembleare nazionale nato dall’esperienza sinodale.
Anche a livello regionale si sono tenuti tre incontri on line e nell’ultimo tenuto giovedì 20 aprile, si è rilanciata la delegazione regionale che sarà coordinata da un sacerdote della diocesi di Brescia.
È da segnalare che la Consulta regionale delle aggregazioni laicali e quindi le Consulte diocesane delle aggregazioni laicali sono impegnate in una lettura del cammino sinodale alla luce della realtà lombarda e in autunno si terrà un convegno regionale sugli esiti e sulle prospettive di questa analisi.
La nostra diocesi è sempre stata presente nei due percorsi e come altre ha portato la sintesi del suo cammino sinodale: il testo è il risultato della consultazione in presenza che i due referenti diocesani hanno promosso con alcuni membri del comitato preparatorio e alcuni facilitatori dei circoli sinodali territoriali. Dopo l’approvazione da parte del nostro Vescovo la sintesi è stata inviata a maggio 2022 al Comitato nazionale del cammino sinodale ed è stata pubblicata sul sito del Sinodo diocesano mentre altri resoconti dei referenti diocesani sono apparsi sul Settimanale della diocesi. La stessa sintesi è confluita successivamente con quelle delle altre diocesi nel documento approvato dalla Conferenza episcopale italiana.
La diocesi di Como è stata tra quelle (una decina) che avevano concluso o stavano per concludere il Sinodo. Si è trovata così a confrontare la sua esperienza maturata in oltre tre anni con quelle di altre diocesi che iniziavano il cammino. Si sono registrate comuni fatiche e criticità ma soprattutto si è sperimentata un sorprendente senso di corresponsabilità nel pensare e nell’agire per la comunione e la missione. In questo contesto si è evidenziato il valore del dialogo tra pastori e laici alla cui crescita gli uni e gli altri sono chiamati superando atteggiamenti che non costruiscono relazioni di stima reciproca e quindi non aiutano la crescita della comunione e della missione.
La “conversazione spirituale” è stata ed è definizione che ha riassunto il senso degli incontri sinodali. Nella “conversazione spirituale” – si è affermato – la stessa profezia trova le radici e mette le ali.
In questo quadro si è inserito il tema delle buone prassi che sono state raccontate dai referenti diocesani e pubblicate sul sito del Cammino sinodale nazionale: dalla diocesi di Como sono state segnalate quelle del Fondo diocesano di solidarietà, del Progetto Betlemme, della mostra “Sui loro passi” come memoria del territorio che educa.
È importante sottolineare che non si è trattato di un elenco di cose fatte o progettate ma di una condivisione di occasioni nelle quali cogliere la fecondità e la creatività dello stile sinodale.
Nell’incontro dei referenti diocesani dello scorso marzo il Libro sinodale è stato consegnato al Presidente del Comitato nazionale del cammino sinodale, mons. Erio Castellucci, si è avuta la riconferma (come per altre diocesi) che negli orientamenti pastorali che il Vescovo ha indicato si possono leggere e attuare le caratteristiche dei Cantieri di Betania: la strada e il villaggio, l’ospitalità e la casa, la diaconia e la formazione spirituale. (Queste caratteristiche si ritrovano anche nelle tre buone prassi segnalate).
Il cammino sinodale diocesano nel proseguire si connette a quello delle Chiese che sono in Italia a sua volta innestato nel cammino ecclesiale europeo (uno dei sette cammini continentali) in preparazione alla prima assemblea del Sinodo della Chiesa universale prevista per il prossimo autunno.
La tappa sinodale europea si è celebrata a Praga e ha avuto come tema: “Allarga lo spazio della tua tenda”.
Non è un astratto e generico ampliamento di orizzonti che allontana dalla realtà del territorio ma è il sentire e il vivere la Chiesa che sta con amore nella storia e che si esprime in ogni angolo del mondo. Il Sinodo della Chiesa universale è un richiamo a questa prospettiva, a questa visione.
Oggi il cammino delle Chiese in Italia sta per entrare, dopo le tappe della narrazione e dell’ascolto, in quella sapienziale che è così presentata nel comunicato finale del Consiglio episcopale permanente di marzo: “La pagina evangelica di Emmaus, nella quale Luca rilegge in chiave eucaristica l’incontro con Gesù risorto e in chiave pasquale la liturgia della frazione del pane, è stata indicata come icona per il prossimo anno del Cammino sinodale, che inaugura la fase sapienziale. Raccogliendo e rilanciando i primi frutti dei “Cantieri di Betania”, in pieno svolgimento nelle Chiese locali, e facendo tesoro dei lavori del Comitato nazionale del Cammino sinodale e del recente incontro dei referenti diocesani a Roma, il Consiglio Permanente ha espresso apprezzamento nei confronti di tutti coloro che si stanno coinvolgendo e gratitudine al Santo Padre per avere avviato, sulla nota dell’ascolto, l’esperienza sinodale in tutto il mondo”.
Il passaggio dalla fase narrativa a quella sapienziale comporterà nelle prossime settimane l’elaborazione dei criteri di discernimento per “ascoltare ciò che lo Spirito dice alle Chiese” e per individuare alcune piste di approfondimento in vista della fase profetica, “nella quale, scrivono i vescovi – si prenderanno decisioni per il rinnovamento della realtà ecclesiale”.
I referenti diocesani hanno vissuto il Cammino nazionale considerandolo e proponendolo non come un impegno in più, non una fatica in più ma una grande e provvidenziale occasione di ascolto reciproco in dimensione nazionale, di incoraggiamento reciproco alla comunione, alla partecipazione e alla missione.
Hanno parlato le esperienze vissute, quelle che si stanno vivendo, quelle che si stanno pensando e progettando. La concretezza evangelica e non certo il fare per il fare, non il protagonismo dei singoli ma la forza umile della comunità sono stati i riferimenti per le narrazioni. In questo contesto anche i giovani hanno preso la parola e si è realizzato un dialogo intergenerazionale sui temi della fede e della vita: un segnale da riprendere anche a livello locale.
Ci si può chiedere quali altri passi compiere per declinare il cammino diocesano con quello nazionale.
In gran parte le risposte vengono dal Libro sinodale “Testimoni della Misericordia” e da chi coordina il Cammino nazionale viene l’invito a valorizzarlo, a farne uno strumento dei Cantieri di Betania, a concretizzarlo perché è una tessera del grande mosaico ecclesiale italiano.
Non si tratta ovviamente di fare un altro sinodo ma di far sì che crescano lo stile sinodale, la passione per la corresponsabilità, l’audacia della profezia.
Come per altre diocesi è importante costituire un’équipe sinodale diocesana con compiti di coordinamento, di collegamento, di osservazione e di comunicazione. Non una struttura in più ma un servizio all’armonia tra i due cammini. A tal fine saranno utili le indicazioni per la fase sapienziale che nei prossimi giorni verranno dal Comitato nazionale. Sarà anche utile conoscere i criteri e i metodi delle équipe sinodali già operative in altre diocesi.
A mo’ di conclusione facciamo nostro e rilanciamo il messaggio della delegazione italiana all’assemblea sinodale continentale (Praga, 5-12 febbraio 2023): riteniamo che questo messaggio sia significativo e incoraggiante anche per la nostra comunità.
Crediamo nella bellezza del cammino sinodale che in Italia ha visto coinvolte più di 500.000 persone in 50.000 gruppi di ascolto
Crediamo nella forza di una rete di referenti diocesani (circa 400 persone) e di équipe diocesane che ha consentito di immaginare e di costruire insieme questo cammino: un tessuto pastorale fatto di tutte le componenti del popolo di Dio, intergenerazionale, non rappresentativo in senso formale, ma tale da mettere in campo le diverse sensibilità e competenze, ritrovando la gioia di lavorare insieme nell’edificazione della Chiesa.
Crediamo nel vento dello Spirito che ha rimesso in moto comunità stanche provate dalla pandemia, orientate alla semplice gestione della pastorale ordinaria.
Crediamo nel sensus fidei del popolo santo di Dio emerso con limpidezza nell’ascolto delle narrazioni raccolte in questo anno.
Crediamo nel valore del ministero episcopale. I nostri vescovi hanno vissuto loro per primi l’esperienza sinodale dell’ascolto e superando le resistenze iniziali, hanno saputo coinvolgersi nel cammino, anche se non tutti allo stesso modo, lasciando che l’ascolto stesso disegnasse passo dopo passo la strada.
Crediamo nel protagonismo delle Chiese locali che questo sinodo sta aiutando a riscoprire e su cui il cammino sinodale delle Chiese in Italia ha investito con decisione.
Crediamo che questo sinodo sia veramente un evento dello Spirito tale da risvegliare “un’alba nuova di speranza” nella Chiesa, per la vita del mondo. Forse non risolveremo i problemi che ci affliggono, ma stiamo imparando ad ascoltare, a condividere, a intrecciare storie ed esperienze, a camminare insieme tra Chiese vicine a tutti i livelli (come in questa assemblea continentale) per ascoltare lo Spirito in questo tempo e nei luoghi in cui il Signore ci ha posto.
Paola Oreggioni e Paolo Bustaffa
Referenti diocesani per il Cammino sinodale della Chiese in Italia
Consiglio pastorale diocesano – Como, 22 aprile 2023