Affreschi sinodali (12)
Il Sinodo diocesano e quello nazionale
Ritrovarsi insieme nel cammino
La serietà cristiana – Dopo l’assemblea del 19 marzo i Circoli territoriali, accolta la richiesta del vescovo Oscar di un supplemento di discernimento sul tema della testimonianza nel mondo, stanno definendo le proposte che al riguardo ritengono prioritarie e realistiche. Sono ripresi gli ambiti che vanno dalla lotta alla povertà all’impegno per la giustizia, dalla solidarietà all’accoglienza, dalla tutela dell’ambiente alla promozione della cultura e della comunicazione, dalla partecipazione alla vita della città alla presenza nelle istituzioni locali, dall’economia alla sanità. In questo ulteriore impegno dei Circoli si esprime quella che il card. Martini definiva la “serietà cristiana”: una testimonianza di intelligenza e di umiltà che si traduce nel servizio alla Chiesa perché sempre più e sempre meglio sappia testimoniare e comunicare nel mondo la Misericordia di Dio. Ed è questa serietà, serena e feconda, che continua a ritmare i passi del Sinodo diocesano.
Le tappe principali – È stata pubblicata dalla Segreteria una scheda che riassume le tappe principali del Sinodo: dal 2017, anno dell’indizione, a oggi. È molto di più di un documento cronologico. Le date, i luoghi, le descrizioni degli appuntamenti e dei passi compiuti aprono la finestra su uno straordinario e prolungato tempo di preghiera, di discernimento e di proposta. Quanto lavoro è stato fatto! Quante persone si sono lasciate coinvolgere nell’ascolto dello Spirito e dei fratelli! Quante relazioni costruttive sono nate e cresciute! Quante preoccupazioni e speranze si sono intrecciate nel tempo della pandemia al quale oggi si aggiunge il tempo della guerra! Quanti momenti di criticità sono stati superati insieme! Le tappe principali del Sinodo, raccolte in meno di quattro pagine, vanno oltre sé stesse e raccontano di una Chiesa che prega, ascolta, pensa, serve.
Non siamo soli – Il 19 marzo mentre a Morbegno era in corso l’assemblea sinodale si teneva a Roma la seconda giornata dell’incontro nazionale dei referenti diocesani per il cammino sinodale delle Chiese in Italia. Per la prima volta in presenza dopo tre appuntamenti on line uno dei quali a livello regionale. Anche per la coincidenza delle date si sono avvertiti il senso e la bellezza dell’intrecciarsi del cammino diocesano con quello nazionale. Un ritrovarsi che si è sviluppato nella narrazione di come l’ascolto è stato promosso e vissuto nelle comunità cristiane e nei territori. Nessuna cattedra, ci si è posti in piccoli gruppi attorno ai tavoli condividendo il sorprendente manifestarsi dello Spirito nei pensieri, nelle parole e nelle scelte che i referenti sinodali presentavano per ambiti specifici. La nostra esperienza diocesana si è riassunta nel racconto dei passi compiuti, delle fatiche incontrate, delle criticità e delle opportunità. Il nostro Sinodo si è fatto compagno di strada di altre diocesi. Entro fine aprile una sintesi, alla quale si sta già lavorando, raccoglierà l’esperienza dell’ascolto nel cammino diocesano. Cresce la consapevolezza di essere in molti a fare della sinodalità lo stile di una Chiesa lieta di vivere il Vangelo, lieta di annunciare il Vangelo.
Cinque volti alla finestra – Roberto Bernasconi era intervenuto all’assemblea sinodale del 26 febbraio e ancora una volta aveva incoraggiato a tenere vivi il dialogo, l’ascolto reciproco, l’ascolto dello Spirito. È stato il suo ultimo messaggio ai sinodali e la sua passione per la Chiesa continuerà ad accompagnarli. Lo vediamo, con Emanuele Cantaluppi, don Renato Lanzetti, padre Luigi Zucchinelli e don Alessandro Zubiani, affacciato a una finestra del cielo aperta sul Sinodo. Questa immagine, dedicata a un Papa santo, aiuta a leggere l’esperienza sinodale anche come esperienza di comunione dei santi. L’immagine non allontana dalla realtà ma aiuta a darle senso: il Sinodo è la realtà che lo Spirito illumina e guida. Roberto, Lele, don Renato, don Alessandro, padre Luigi lo ricordano e tornano le loro voci, i loro consigli, loro sguardi. Li sentiamo ancor più vicini quando il passo diventa incerto e affaticato.
Paolo Bustaffa
(pubblicato sul n. 13 de “Il Settimanale della Diocesi di Como” del 31 marzo 2022)