Conclusa la fase della consultazione – aperta ufficialmente il 6 giugno 2018 con la consegna del questionario e chiusa lo scorso 28 febbraio, termine ultimo per la consegna -, per il sinodo della Chiesa di Como, “Testimoni e annunciatori della misericordia di Dio”, si apre un nuovo capitolo.
Dalle risposte ai questionari sui cinque ambiti: famiglia, giovani, sacerdoti, povertà, comunità cristiana, alla Segreteria del Sinodo sono pervenuti circa 500 invii, una partecipazione molto buona che ha saputo coinvolgere non solo le parrocchie e i vicariati, ma anche movimenti, gruppi, associazioni, fedeli in generale e realtà laicali variegate: proprio l’obiettivo che questa prima parte del Sinodo si era posta, per fare in modo che la lettura del contesto diocesano fosse la più ampia possibile. Secondo aspetto di questa fase: l’indicazione dei sinodali. In totale l’assemblea è composta da 295 persone (204 uomini, 91 donne): in parte in forza dell’ufficio ricoperto, in parte perché indicati dai Vicariati. E sono proprio i sinodali che dalla prima loro convocazione in programma per il prossimo 6 aprile, in Seminario, dalle ore 9:30 alle 13:00, vengono chiamati a lavorare con maggiore impegno. «Abbiamo davanti a noi sei mesi intensi – spiega don Stefano Cadenazzi, segretario del Sinodo diocesano -. I sinodali, suddivisi per gruppi, dovranno leggere le risposte pervenute». Lavoreranno cinque commissione, una per ogni ambito, composte ciascuna da circa 60 sinodali. «L’analisi dei questionari porterà all’elaborazione dell’Instrumentum Laboris che sarà l’ossatura attorno alla quale si costruirà il percorso assembleare vero e proprio, quando i sinodali, dopo aver lavorato sui singoli ambiti, nel consesso più ampio si confronteranno su tutti i temi». Il percorso sinodale «si tradurrà in propositi, in scelte profetiche e concrete per la realizzazione di una vera cultura di misericordia nella nostra diocesi».
La convocazione del 6 aprile prevede, al mattino, dopo un momento di preghiera e un’introduzione da parte del Vescovo, l’assunzione di responsabilità rispetto al compito da svolgere, la spiegazione del lavoro da sviluppare nelle diverse commissioni e sottocommissioni, la presentazione della programmazione (il calendario, già fissato, con incontri previsti a cadenza regolare in due sedi, fra Como e Morbegno). «I sinodali sono chiamati ad assolvere un incarico importante, impegnativo in termini di tempo ed energia. Grande è la gratitudine nei confronti di chi ha accettato, con passione, di mettersi a servizio della nostra Chiesa diocesana. Abbiamo la consapevolezza che lo Spirito ci guiderà e ci sarà accanto, anche e soprattutto nei momenti di fatica. Sappiamo che non siamo soli e ci sosterremo a vicenda nel discernimento per il bene di tutti».