Documento del cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia

“Lievito di pace e speranza”

Considerazioni dell’équipe sinodale della diocesi di Como

“Lievito di pace e speranza”     

Documento del cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia

Considerazioni dell’équipe sinodale della diocesi di Como

A) Quali eventuali osservazioni complessive sul testo si ritiene opportuno fare, considerando che esso presenta una struttura e un’articolazione consolidata dei contenuti?

La lettura della bozza del documento del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia si è svolta alla luce di un pensiero del card. Mario Grech, Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, alla seconda “Assemblea del Popolo di Dio” (30 agosto 2025) della diocesi di Como che sta vivendo il cammino sinodale sul territorio, cioè nei 26 Vicariati, in attuazione degli orientamenti del Libro Sinodale “Testimoni di Misericordia” pubblicato il 9 novembre 2022.

“La sinodalità – ha affermato il card. Grech – può e deve diventare il modo tipicamente cristiano di abitare il mondo contemporaneo, determinando tutto ciò che la Chiesa pensa, dice, fa. Ovviamente, l’insieme dei tratti che individuano un qualsiasi stile non sono mai fissi: pertanto, non possiamo ridurre lo stile sinodale a un prontuario di regole da seguire, a elenchi di procedure da mandare a memoria. Lo stile, anche quello sinodale, è un modo di essere che si coniuga sempre con l’originalità. Ciononostante, in uno stile autenticamente sinodale non possono mancare alcuni elementi distintivi”.

Questi tratti si ritrovano nelle 75 proposizioni del documento nazionale e rivelano un processo in corso e nel quale la “Conversazione nello Spirito” viene indicata e sperimentata come strada maestra per la nascita e la formazione di una mentalità sinodale che il documento auspica, favorisce, qualifica.

Emergono dal documento due temi prioritari: la formazione e la comunicazione che si fondano entrambe su relazioni interpersonali e intergenerazionali, indispensabili per giungere a quel “noi ecclesiale” che già costituisce una testimonianza profetica e di pace in una cultura individualistica e di conflitto.

Si nota che per oltre il 20% delle proposizioni   si rimanda a un impegno della Cei e questo dato, pur tenendo conto dell’insostituibile ruolo dei Pastori, pone qualche domanda su un Sinodo che chiede di “superare definitivamente la logica ancora perdurante del clericalismo, che peraltro non minaccia solo i ministri ordinati, ma anche i laici.”. Questi rimandi – tranne alcuni – non evidenziano forse la fatica di superare una concezione piramidale della Chiesa che si dovrebbe rovesciare, in nome della sinodalità che si alimenta di corresponsabilità?

 

B) Quali temi e/o proposte (quattro – cinque) presenti nel Documento finale si ritiene importante evidenziare come prioritari per la propria vita diocesana?

Un progetto di formazione degli adulti. La fede cristiana è “questione” di adulti e come purtroppo dimostra l’esperienza della Chiesa italiana, l’investimento totalizzante sull’iniziazione cristiana, che non ha portato e non porta ad alcun avanzamento nell’evangelizzazione, se non supportato da una comunità adulta testimone di una fede cristiana adulta e matura, di cui la comunità degli adulti è purtroppo carente. Formare alla maturità della fede ha dunque assoluta priorità. In tale direzione si muove un progetto diocesano innovativo e missionario.

La vita interiore e l’accompagnamento personale costituiscono un atteggiamento del tutto assente nella nostra realtà di Chiesa, circoscritto alla sola direzione spirituale esercitata dai presbiteri. La formazione specifica per chi si occupa di questo ministero, per ministri ordinati, ma soprattutto estendendolo a consacrate e consacrati, laiche e laici, è uno di quei segni di una Chiesa sinodale che andrebbe fortemente potenziato.

La formazione sinodale integrale e permanente dei formatori è un altro significativo aspetto a cui prestare attenzione nella promozione di una Chiesa sinodale Non vi è dubbio che la presenza e la testimonianza di formatori “qualificati”, esperti dell’ecclesiologia del Concilio vaticano II e del suo approdo nella Chiesa sinodale di Papa Francesco, costituisca un “plus” da coltivare, realizzare, sostenere con costanza e perseveranza.

Gli organismi di partecipazione ecclesiale, fino ad arrivare all’animazione della comunità non condotta da un presbitero, costituiscono un banco di prova che assorbe ogni sforzo, ogni fatica, ogni speranza nel guardare alla Chiesa sinodale, che sarà sinodale o correrà il rischio di non essere più Chiesa.

 

C) Quali temi e/o proposte (quattro – cinque) presenti nel Documento finale si ritiene importante evidenziare come prioritari per tutte le Chiese in Italia?

 Le proposte sono sostanzialmente le stesse evidenziate per la diocesi (in quanto si ritiene che siano questi i percorsi comuni da condividere – nella riflessione e nella sperimentazione – tenendo conto della dimensione profetica del cammino che è trasversale alla missionarietà e alla ministerialità. Una particolare attenzione occorre dedicare alla comunicazione che è l’altro nome della missione e come tale deve tener conto dei diversi linguaggi di oggi, facendo discernimento su di loro per valorizzarli come vie per l’annuncio del Vangelo

 

D) Quali aspetti (uno-due) del percorso sinodale si ritiene importante condividere?

La dimensione spirituale, cioè la spiritualità sinodale per non impoverire il cammino sinodale o ridurlo a una riorganizzazione pastorale.

La cultura ecclesiale della corresponsabilità attraverso un serio investimento nella formazione dei laici e dei preti (e di entrambi insieme): in tale direzione si attua la formazione della comunità cristiana.

L’impegno per il bene comune alla luce della dottrina sociale della Chiesa, del magistero petrino, del magistero episcopale e del pensare e dell’agire politico di laici e laiche.  È da promuovere il risveglio della coscienza sociale della comunità cristiana perché consideri l’impegno per il bene comune una forma alta ed esigente di carità.

Il dialogo tra generazioni dal quale dipende la forza e la bellezza della comunità cristiana. Un dialogo in cui lo specifico non si riduca a separato.

 

Riferimenti

Proposte o temi da evidenziare per la vita diocesana

PARTE I
Proposizione 30.a (cura delle relazioni)

PARTE II

Proposizione 44. a (formare alla maturità della fede),

50.a (vita interiore ed accompagnamento personale)

  1. a (formazione sinodale integrale e permanente dei formatori).

PARTE III

Proposizione 69 h (organismi di discernimento ecclesiale),

  1. a (guidare e animare insieme la comunità cristiana)

 

Proposte o temi da evidenziare per le Chiese in Italia

PARTE II

Proposizione 59. b (Una Chiesa che educa: formazione integrale, continua e condivisa)

PARTE III

Proposizione 69 c/d (organismi di discernimento ecclesiale),

  1. b (Promuovere la ministerialità di laiche e laici)