Piccoli segni di novità evangelica

AFFRESCHI SINODALI/9

Affreschi sinodali/9.
Tracce sul cammino che si avvia alla conclusione

Piccoli segni di novità evangelica

Segni nuovi dai giovani – C’è una proposizione sinodale, sulla quale l’assemblea si esprimerà, che suggerisce di destinare case parrocchiali dismesse all’accoglienza di persone o famiglie in difficoltò, per iniziative di carità oppure per dar vita a esperienze di fraternità. Alcuni giovani hanno scritto una lettera (pubblicata a pagina 31 del Settimanale) per condividere il desiderio di una fraternità quotidiana vissuta in una casa della comunità parrocchiale. Nel leggere la proposta che viene da giovani di Casa Legami, Fraternità Evangelii Gaudium e Mondo di Comunità e Famiglia si colgono con gioia due prospettive: la prima riguarda la vita che ragazzi e ragazze desiderano condividere nella preghiera, nei pensieri e nelle scelte; la seconda riguarda il significato che questa loro esperienza può avere per la vita di una comunità parrocchiale. Il vescovo Oscar commenta: “Sono anche questi segni nuovi che lo Spirito suscita e aprono a nuove possibilità di evangelizzazione, se noi adulti avremo il coraggio di stare loro vicini, con molta discrezione, ma anche offrendo molta fiducia”. Come non scorgere in questa richiesta e in questa risposta i segni di una profezia attesa?

Uno scambio di doni – Mentre i sinodali si preparano ad affidare al vescovo Oscar il frutto del loro impegno prende quota il cammino sinodale della Chiesa in Italia. Come i due percorsi si conciliano? Non c’è il rischio di sovrapposizioni, di ulteriori impegni, di altre fatiche? Le domande sono state poste anche al recente incontro in cui le diocesi di Lombardia hanno preso la parola per narrare le loro esperienze le loro attese. Alle diocesi che, come la nostra, sono attualmente in Sinodo viene chiesto di condividere quello che hanno imparato, di offrire i doni ricevuti e di ricevere quelli che verranno da altre esperienze. Viene soprattutto chiesto in quale misura il Sinodo ha fatto crescere la sinodalità, a quali scelte di novità evangelica questa crescita ha portato e sta portando.  C’è inoltre l’invito a rileggere la ricchezza che si è costruita dal 2017 con gli occhi di cinque soggetti: gli organismi di partecipazione ecclesiale, gli uffici diocesani, le parrocchie e le comunità pastorali, i gruppi sul territorio e negli ambienti di vita, tutti coloro che sono ai bordi delle comunità. Si coglierà ciò che di più significativo i cinque soggetti hanno espresso su dieci temi tra i quali: ascoltare, prendere la parola, celebrare, dialogare nella Chiesa nella società e con le altre confessioni cristiane, formarsi alla sinodalità. A questo scopo si sta costituendo un gruppo di lavoro che comprenderà i due referenti diocesani.

 Una buona raccomandazione – “Le sfide, le difficoltà, e le fatiche che sono davanti al nostro mondo e alla nostra Chiesa sono molte. Tuttavia, il fissarci sui problemi ci porterà a essere sopraffatti, scoraggiati e cinici. Possiamo perdere la luce se ci concentriamo solo sulle oscurità. Invece di fissarci solo su ciò che non va bene cerchiamo di apprezzare dove lo Spirito sta generando vita e vedere come Dio sta lavorando più pienamente”.

Avevamo letto questa raccomandazione, in inglese e in italiano, nel vademecum per il Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità.

Ora che il cammino diocesano sta volgendo al termine possiamo dire, guardando alla realtà, che questa raccomandazione è stata accolta e condivisa. Le fatiche e le difficoltà non sono mancate ma non hanno imprigionato i sinodali. I prossimi passi avranno ancor più motivi di essere ritmati dalla fiducia, dalla gratitudine dalla fraternità.

Un grazie e un auspicio – I Circoli sinodali territoriali hanno ormai concluso il loro lavoro. I sinodali si ritroveranno nelle assemblee diocesane per votare le proposizioni. È quindi il momento per esprimere gratitudine e stima ai facilitatori e alle facilitatrici (alla fine questa definizione è diventata familiare) dei lavori dei Circoli. Sono laici e laiche che al compito di coordinare gli incontri dei gruppi hanno affiancato quello altrettanto impegnativo della sintesi delle proposizioni: un lavoro prezioso e insostituibile per consentire una trasparente e ordinata votazione. Sono stati protagonisti di un intelligente e umile servizio in un tempo reso difficile dalla pandemia. C’è da augurarsi, o meglio c’è da impegnarsi, perché anche questa ricchezza sinodale continui a essere valorizzata e a dare frutto.

Paolo Bustaffa

(pubblicato sul n. 7 de “Il Settimanale della Diocesi di Como” del 17 febbraio 2022)

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