Sono Paola Oreggioni e Paolo Bustaffa

Due referenti diocesani per il cammino sinodale italiano

La nostra diocesi ha due referenti diocesani per il cammino sinodale italiano. Sono Paola Oreggioni e Paolo Bustaffa, nominati dal vescovo Oscar.

Il Sinodo diocesano e il cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia

“Si capisce l’importanza del Sinodo solo facendo Sinodo. È una di quelle realtà che si può spiegare teoricamente ma finché non viene praticata non se ne colgono bellezza e peso”.

(Mons. Erio Castellucci, arcivescovo abate di Modena – Nonantola e Vescovo di Carpi – 1° novembre 2021)

Il cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia nasce da un dialogo tra papa Francesco e i Vescovi italiani a partire dal V Convegno ecclesiale nazionale tenuto a Firenze (9-13 novembre 2015) su tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”.  Oggi questo cammino si innesta nel Sinodo della Chiesa universale (Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione) i cui Documento preparatorio e Vademecum sono importanti e dettagliate linee guida.

Per la Chiesa che è in Italia sono di riferimento i documenti  dell’Assemblea Cei (24-27 maggio 2021) e quelli del Consiglio episcopale permanente ( 29 settembre 2021), Messaggio ai presbiteri, ai diaconi, alle consacrate e consacrati e a tutti gli operatori pastorali e la “Lettera alle donne e agli uomini di buona volontà” che, tra l’altro, invita a valorizzare le modalità di incontro on line oltre che in presenza. Si è aggiunta (11 ottobre 2021) la lettera del nostro vescovo Oscar per l’apertura del Sinodo nazionale.

Rispetto ai convegni ecclesiali nazionali la sinodalità si esprimerà con un movimento “dal basso” verso “l’alto”, non ci saranno eventi pensati e preparati a un gruppo qualificato e ristretto ma saranno il frutto del cammino che dal 2021 al 2025 si svilupperà in tre fasi: narrativa, sapienziale, profetica. Dal 2025 al 2030 è prevista la fase di ricezione.

Una prima riflessione riguarda la grandezza del respiro del Sinodo diocesano che, con la sua peculiarità, si trova a condividere il cammino nazionale e il cammino universale come una splendida testimonianza di comunione e di missione.

A prima vista potrebbe sembrare che questo intreccio di cammini renda più complicato e impegnativo il percorso diocesano, che apra al rischio di sovrapposizioni e di ripetizioni, che renda vano o marginale l’impegno fino a oggi profuso a livello personale e comunitario.

È invece importante e bello vedere in questo intreccio “il segno” del soffio dello Spirito sulla Chiesa e sul mondo e accogliere la sua “sfida” a guardare più in alto e più lontano senza mai abbandonare la concretezza dei passi sul territorio, senza mai smarrire la direzione del cammino.

E ancora, questo intrecciarsi è un motivo in più per ravvivare l’intelligenza l’entusiasmo nell’annunciare la gioia del Vangelo in un tempo di complessità, incertezza e fatica, partendo da un atteggiamento di autentico ascolto.

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Al 1° incontro dei referenti diocesani per il cammino sinodale delle Chiese in Italia (28 ottobre 2021) e al quale ha partecipato la quasi totalità dei designati – abbiamo colto prospettive che vediamo riflesse nel nostro cammino diocesano.

I percorsi di consultazione nelle diverse aree (organismi di partecipazione ecclesiale, uffici pastorali diocesani, parrocchie e comunità/unità pastorali, gruppi sul territorio e negli ambienti di vita, nell’ascolto delle voci di tutti) si strutturano nei dieci nuclei tematici indicati dal documento preparatorio per il Sinodo universale.

Nell’ascolto dei relatori (l’arcivescovo abate mons. Erio Castellucci, padre Giacomo Costa, Pina de Simone, Pierpaolo Triani, mons. Valentino Bulgarelli, Vincenzo Corrado) ci sono stati diversi passaggi nei quali abbiamo colto convergenze con il nostro Sinodo diocesano:

  • Stiamo scrivendo, guidati dallo Spirito, un capitolo della storia della Chiesa in un tempo di profondi e spesso faticosi cambiamenti che richiedono una profonda conversione del cuore prima che pastorale;
  • La memoria ci è di riferimento costruttivo;
  • L’ascolto non è una tecnica, deve essere inteso come il fare spazio agli altri dentro sé stessi ha quindi bisogno di continuità e di umiltà;
  • Dalle narrazioni vengono le idee: la realtà è più importante delle idee
  • La cura della domanda deve prevalere sull’affanno delle risposte
  • Il lavoro sinodale si svolge in modalità che facilitino la partecipazione e non deve essere macchinoso

Per quanto riguarda il collegamento previsto tra il nostro Sinodo diocesano e il cammino nazionale così si legge nelle linee metodologiche:

Valorizzare quanto c’è già nelle Diocesi e quanto già si è fatto, facendo tesoro ad esempio delle esperienze vissute in occasione dei Sinodi diocesani, e riprendendo quanto è emerso da esse.

Il lavoro svolto e che si sta svolgendo è prezioso e verrà offerto come contributo alla Chiesa che è in Italia

Sarà preparata anche una traccia dedicata alla Diocesi che stanno celebrando il Sinodo diocesano contenente alcuni spunti per valorizzare al meglio i lavori sinodali diocesani in sinergia con il Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia.

Le indicazioni e i suggerimenti che riceveremo saranno valutati in riferimento del tratto di cammino sinodale che abbiamo davanti.

Nei prossimi incontri dei referenti diocesani si potranno rafforzare legami, cogliere quanto unisce i diversi percorsi, condividere la passione per una Chiesa sinodale nelle sue espressioni universale, nazionale e locale.

Il nostro compito è quello di essere “cinghia di trasmissione”, un costante aggiornamento e scambio di doni è un compito che ci assumiamo con responsabilità e gioia anche avvalendoci di un’équipe dedicata e dei media diocesani.

Paola Oreggioni e Paolo Bustaffa

Referenti diocesani per il cammino sinodale delle Chiese in Italia

Como, 3 novembre 2021

 

Il Sinodo diocesano e il cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia