Come in una scalata impegnativa verso una cima importante è necessario procedere per tappe, così nel cammino che la nostra Chiesa diocesana sta vivendo ci avviamo alla conclusione di un’ulteriore tappa fondamentale, quella della fase di consultazione. Il 28 febbraio 2019 si chiude, infatti, il tempo in cui le nostre parrocchie, i vicariati, le comunità religiose, le associazioni, i gruppi, i fedeli, i movimenti, possono rispondere alle domande rivolte dal Vescovo a tutto il popolo di Dio e contenute nello Strumento per la Consultazione riguardo al tema della Misericordia, declinato negli ambiti della comunità cristiana, della famiglia, dei giovani, dei poveri e dei presbiteri.
Fondamentale, dicevamo, la tappa della consultazione: è questo il tempo, infatti, in cui tutta la nostra Chiesa è chiamata a lasciarsi interrogare e guidare dallo Spirito per cercare la strada attraverso cui seguire sempre più fedelmente il Signore che cammina in mezzo a noi e ci dona continuamente il suo amore misericordioso. In questo modo ognuno potrà offrire un contributo prezioso perché le Commissioni sinodali prima- nella redazione dell’Instrumento laboris – e l’Assemblea Sinodale – poi guidata dal Vescovo nella celebrazione del Sinodo – possano proporre indicazioni preziose per essere oggi, dentro questo nostro mondo e questo nostro tempo, annunciatori e testimoni della Misericordia di Dio.
In questi giorni iniziano ad arrivare le prime risposte alle domande sinodali, segno di un lavoro che è stato intrapreso nei mesi scorsi e sta giungendo a conclusione. Desideriamo ringraziare ognuno di voi per il contributo offerto e sollecitare tutti coloro che hanno partecipato alla consultazione a inviare le loro risposte, senza attendere gli ultimi giorni, per favorire il lavoro di segreteria, ricordando che a tutti è possibile rispondere all’invito del Vescovo, utilizzando il sito del Sinodo. Anche coloro che sono chiamati a designare o eleggere i rappresentanti dell’Assemblea sinodale devono comunicare alla segreteria i nominativi scelti, sempre entro il 28 febbraio.
Certamente di fronte al percorso sinodale si può avere l’impressione di un cammino arduo, macchinoso, dall’esito incerto: diverse volte è capitato di sentire queste impressioni e anche in questa fase di consultazione si sono a volte manifestate fatiche e difficoltà; così come nel prosieguo dei lavori l’impegno richiesto ai membri dell’Assemblea sinodale sarà considerevole. Non a caso all’inizio di queste righe parlavamo di una scalata. Tuttavia non dobbiamo mai dimenticare che la vita da seguire è già tracciata da un Altro che ci precede, ci guida, ci sostiene e ci attende nei momenti di fatica. Vivere un Sinodo non significa che noi siamo chiamati ad uno sforzo immane per inventarci nuove strategie, elaborare progetti complicati, propinare nuove soluzioni fantasiose… Semplicemente significa accordare il nostro cammino di Chiesa al percorso che Dio, Misericordia infinita, ha scelto di compiere con noi e in mezzo a noi, per condurci alla meta più bella e più alta, quella della comunione piena con Lui. Con la certezza di questa Presenza che ci accompagna e ci guida, allora, la fatica e l’impegno diventano una risposta al dono che continuamente si rinnova per noi e un servizio gratuito affinché ogni uomo possa scoprire la bellezza di questo dono, anche attraverso la nostra testimonianza. Perché tutto ciò sia possibile non dovrà mai mancare da parte di tutta la nostra Chiesa e in tutte le diverse fasi del percorso sinodale il sostegno della preghiera, vera forza di ogni autentico procedere ecclesiale. Sostenuti dalla preghiera, potremo veramente e lietamente proclamare l’amore misericordioso di Dio verso tutti, trasmettere oggi la gioia di essere discepoli di Cristo, promuovere una cultura della misericordia, diventare santi nell’oggi di questo mondo diffondendo il buon profumo di Cristo.
don Stefano Cadenazzi (Segretario del Sinodo diocesano)